martedì 17 marzo 2009

Ultrasuoni Cap.1

Stasera al teatro classico di Gotham la prima del nuovo film dell' "uomo pipistrello"!
Seguendo le onde purpuree del tappeto di gala, l'occhio aperto della camera si ferma su una scarpa da sera:tacco alto, punta stretta, nastri laterali, la serata è iniziata, è lei. I giornalisti di moda e a modo le vanno incontro. Descrizione coprispalle. Flash. Chignon e orecchini. Flash. Anelli sulle dita della mano destra. Flash. L'altra viene avvolta da una presa galante e possessiva. E' tempestivo, quasi come nel film. Sa che deve starle vicino, proteggerla, se vuole alimentare e reggere il confronto. Se ce ne fosse bisogno. In realtà non gli interessa granchè del paragone con il vero "pipistrello": sa che era un duro, ma ormai è fuori gioco. E' capace solamente di riscuotere premi e ovazioni da vecchi fans e dai loro pargoli tirati su nel mito del bat-segnale. E' un reduce. Da anni le sue avventure sono ricordate solamente dai vecchi cronisti dotati di taccuino e flash a schioppo.
L'attore sa che l'immagine eroica di Batman non è merito del vero Batman, ma vive solamente grazie alle sue frasi brevi, agli allenamenti sul set, agli steroidi.
Così pian piano pensa il famoso attore: "Anche se arriverà qui in sala, come ha promesso, Batman ormai è diverso. Si è adeguato ai tempi. A quelli andati, intendo. E' storia. E' un cimelio ed è imbellettato come un cimelio. Dicono del suo nuovo costume un gran bene, gli anziani. Ai giovani "alternativi" farà ridere, ne sono certo. Io sono il loro Batman, anzi credo proprio di essere io, ormai, il solo Batman!"
Se ne convince ancor di più qualche minuto dopo, a partire dalla limousine bianca.
Ne viene fuori la vecchia star. Il suo nuovo costume (o vestito?) nazionalpopolare è opera di un noto stilista italiano, ora soprannominato Lucio Volpe (in onore del leggendario - e forse fittizio- Lucius Fox). E' bianco (moderato, per non scontentare nessuno), con sottili rifiniture rosse e blu (in onore dei due partiti). Per le riviste di moda è l'uomo più elegante della città, è nella top ten dei meglio vestiti d'America. Secondo i suoi vecchi avversari intervistati dalla prigione (tranne che per il Joker che lo ritiene amorevole) è più ridicolo di Capitan America.
Ma a Batman questi giudizi negativi non interessano: si sente orgoglioso di poter guardare dai vetri offuscati della sua Bat-limousine imbottigliata nel traffico gothamcitese molti bimbi e genitori che, appiccicati ai finestrini delle loro auto, con le mani formano il simbolo del pipistrello e lo acclamano. In una situazione del genere gli venne in mente per la prima volta il suo nuovo motto, che tuttora ripete sempre alla fine delle sue interviste in maniera ossessiva (forse per autogiustificare la sua nuova vita?): "Il pipistrello ha finalmente aperto gli occhi e può godersi la luce".
E' innocuo. Forse dietro la maschera i suoi occhi sono stanchi. Anzi, da quando a nessuno importa più di conoscere la sua vera identità, alcuni dicono che abbia sancito la sua definitiva consacrazione a personaggio pubblico facendosi cucire la maschera sul volto. Così nessuno lo avrebbe seguito nella sua grande casa per scoprire un altro volto. "L'unica faccia è questa coperta, non cercatene altre. Se ne volete due a tutti i costi, andate a disturbare Harvey Dent nel carcere cittadino" furono le parole di Batman che chiusero la telenovela una volta per tutte.
Ma forse proprio per affermare l'unica e vera figura di Batman, Batman l'aveva stravolta, sdoppiata, moltiplicata (tra passato e presente, tra lui e l'attore, tra lui e gli altri imitatori).
Chi di questi è Batman?
Ci sarà un modo per scoprirlo?

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